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Un saggio come un "romanzo del romanzo", un'empatica lettura del capolavoro di Stendhal. Ambientato nella Francia al tempo della Restaurazione, "Il Rosso e il Nero" narra le vicende di Julien Sorel, giovane povero in rivolta contro un sistema conformista, votato al profitto e al culto del potere. Nostalgico della Rivoluzione francese, Julien, giunto dalla provincia nei salotti dell'aristocrazia, vuole il successo che pensa di ottenere combattendo i nemici di classe con le loro stesse armi: con l'ipocrisia, l'arrivismo, la prudenza opportunistica, l'offesa. Ma è contraddetto dalla propria stessa sensibilità. Innamorato prima di Louise e poi della giovane Mathilde, resta irretito in un disagio che si conclude con la tragedia. Romanzo psicologico e di costume, storico-politico e d'avventura, "Il Rosso e il Nero" precorre la narrativa d'introspezione. Sta in ciò la sua modernità e il suo ripresentarsi anche come un classico per i giovani: scritto da un autore che - secondo Leonardo Sciascia, cultore di Stendhal - "non è mai stato 'anziano', né mai lo saranno i suoi lettori".